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Foto tratta dal video dell'inedito: "SOLE NERO"

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CUORE DI VETRO

RESTA

LULU' E MARLENE + DIO

venerdì 5 febbraio 2010

Siiii...Viaggiare!

Il turismo in Italia contrasta la crisi con una tenuta maggiore di altri settori economici: i
primi tre mesi dell’anno grazie alla montagna, in agosto grazie alla politica promozionale
degli hotel, nelle prenotazioni per l’autunno grazie alla ripresa del turismo business e
commerciale nel nord del Paese.
Meno nera di quanto ci si aspettasse l’estate del 2009. Il sistema turistico italiano ha attivato
velocemente misure anti crisi, le imprese hanno dimostrato di saper affrontare l’emergenza
annunciata e i risultati danno l’Italia in una posizione meno critica rispetto al resto d’Europa.
Il 2009, infatti, ha evidenziato una serie di tendenze:
􀁹 gli hotel, che hanno maggiore clientela internazionale, hanno applicato una politica di
ribasso nei prezzi (-7,2%) per contrastare il calo registrato nei primi sei mesi,
􀁹 il turismo italiano diminuisce le partenze all’estero e sceglie l’Italia nei primi sei mesi
dell’anno, e in estate sceglie i mesi fuori stagione di luglio (+37%) e settembre1 (+14,2)
pareggiando il conto con l’estate 2008,
􀁹 l’attrattiva del nostro Paese rimane costante, anche tra le previsioni di vendita del
Turismo organizzato mondiale, contenendo il calo mondiale dei flussi internazionali in
Italia al –2,8%, quando l’OMT prevede un calo mondiale dei flussi internazionali tra il -
4% e il -6%,
􀁹 in particolare, l’indagine ENIT presso i Tour Operator esteri indica per il mese di agosto
una ripresa delle partenze del turismo organizzato verso l’Italia, in particolare dalla
Germania, dall’Austria e dal Belgio,
􀁹 gli effetti della crisi economica hanno influenzato maggiormente la durata della vacanza
e la spesa, spingendo i turisti italiani e stranieri a ridurre il budget per la vacanza e ad
utilizzare maggiormente gli alloggi privati.
I dati del 2009
Da gennaio a settembre 2009 il turismo in Italia ha contenuto la perdita di occupazione dei posti
letto nelle strutture ricettive alberghiere e extralberghiere con un saldo totale del -4,3%. La
perdita ha coinvolto maggiormente il settore extralberghiero2 (-6,9%), mentre negli hotel italiani
il saldo registra -2,9%.
L’andamento non è stato lineare, infatti:
􀁹 il primo trimestre del 2009, grazie alle performance positive delle destinazioni montane e
dell’extralberghiero, si chiude in pareggio rispetto al 2008, 􀁹 è nel secondo trimestre che le imprese ricettive alberghiere ed extralberghiere hanno
subito maggiormente gli effetti della congiuntura negativa, specie nel mese di giugno
quando si sono registrati 23 giorni di pioggia,
􀁹 in estate, infine, in agosto risale il turismo negli hotel (+1,7%) ma non recupera nelle
strutture extralberghiere,
􀁹 nella settimana di ferragosto i flussi turistici negli hotel sono sostanzialmente pari a quelli
registrati nel 2008.
Il recupero degli hotel nella stagione estiva è dovuto ad una politica dei prezzi che ha visto
abbattere il costo delle camere negli alberghi del -7,2% ma che ha comportato un saldo del
fatturato da gennaio a settembre pari al -7,9%.
La crisi congiunturale ha colpito però maggiormente i Paesi europei nostri concorrenti, come la
Francia e la Spagna. Parlando del comparto alberghiero si sono registrate, infatti, in Francia,
fino a luglio, minori presenze pari al -6,3% (si stima -2,9% in Italia); in Spagna il tasso di
occupazione è calato di oltre 4 punti percentuali nei mesi di giugno e luglio, con una
diminuzione degli arrivi alberghieri del -13,6% da gennaio ad agosto.
Fino a giugno il turismo internazionale ha registrato cali in tutta Europa: in Francia i
pernottamenti in hotel diminuiscono del -14,9% mentre in Italia diminuiscono del -13.2%. In
Spagna si è registrata una partenza negativa nel primo trimestre e un migliore andamento in
primavera per un totale del -10,2%.
Secondo gli operatori italiani i due fattori che influiscono maggiormente sulla diminuzione dei
flussi turistici, sono la crisi economica (indicata dal 37% delle strutture), e la problematica dei
disservizi turistici (disagi legati alla mobilità, ai ritardi e disservizi del sistema infrastrutturale, alla
carenza di informazioni, servizi e assistenza ai turisti, ecc.).
Ciò significa che nonostante i segnali congiunturali internazionali che indicano una ripresa
dell’economia mondiale per il 2010, gli operatori del turismo individuano nelle problematiche
strutturali e infrastrutturali del Paese il vero gap competitivo del nostro sistema turistico.

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